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I Bronzi di Riace: Patrimonio Calabro e Nazionale

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Tralasciando le polemiche delle ultime settimane relative al mancato trasporto dei Bronzi di Riace all’Expo di Milano, in quest’articolo si fa accenno alla loro storia con un unico intento: omaggiare con orgoglio un patrimonio calabro e soprattutto nazionale.

I Bronzi di Riace: l’incredibile scoperta

Il 6 agosto del 1972 durante una calda giornata estiva nei pressi di Riace a Reggio Calabria, un giovane turista, Stefano Mariottini, decise di praticare quella che era la sua più grande passione: l’immersione. Così, arrivato ad una profondità di 8 metri, Stefano fece una sensazionale scoperta: lì, sommersi tra i fondali da chissà quanti millenni, giacevano due meravigliose statue di quasi 2 metri, conservate in perfette condizioni e risalenti all’epoca dell’antica Grecia.

Incredulo, diffuse subito la notizia e sul luogo accorse immediatamente il Nucleo Sommozzatori dei Carabinieri di Messina, che riportò alla luce due tesori di inestimabile valore e bellezza.

I lavori di restauro durarono fino al 1995, anno in cui i due Bronzi furono trasportati prima a Firenze, poi a Palazzo Campanella di Messina, e infine al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria dove si trovano attualmente dal 2013.

Una storia millenaria: in breve

Chi o cosa potevano rappresentare queste due figure? E quando furono realizzate? 

Partiamo dal dato certo: le statue raffigurano due uomini nudi, sicuramente guerrieri o divinità, armati di scudo, lancia ed elmo.

Vi sono diverse teorie circa la loro data di realizzazione, ma l’ipotesi più comune attesta che:

-Le due statue sono state scolpite in epoche diverse

Che le due statue appartengano a date differenti lo si intuisce dalla loro impostazione fisica: la 1° ha una posizione statica tipica dell’arte di Fidia della I metà del V sec. a.c; l’altra ha il dorso in torsione e la gamba sinistra in posizione di riposo: un corpo dunque, che rimanda all’idea di movimento, tecnica risalente alla II metà dello stesso secolo, ideata e sviluppata dall’illustre Policleto.

Perché i due Bronzi sono stati rinvenuti in mare?

Un giorno di tanti anni fa, una nave che trasportava oggetti di antiquariato intorno al II secolo d.c, perse il controllo della situazione; per evitare di affondare e alleggerirsi  dal peso che trasportava, si decise di sbarazzarsi delle statue. Purtroppo il naufragio fu inevitabile e i due Bronzi sprofondarono in mare.

Un giorno al museo: la visita ai Bronzi di Riace

Come già accennato, i Bronzi si trovano al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria ed è possibile ammirarli tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalla 9 alle 19.

Il prezzo del biglietto è quasi simbolico: l’ingresso costa solo 5 euro, 3 euro se hai dai 18 ai 25 anni, gratis se minorenne.

Ma non è oro tutto ciò che luccica: purtroppo il museo è ancora semivuoto e su 3 piani sono aperte ad oggi, solo 2 sale.

Insomma: tra millenni in fondo al mare, anni di restauro, un museo semivuoto e tante polemiche, i Bronzi di Riace sembrano non trovare la pace e la solennità che tanto meritano.